Posso votare, posso studiare, posso scegliere la vita che voglio, posso indossare dei pantaloni, posso tagliare i capelli quanto voglio, posso investire nella carriera, posso raggiungere l’indipendenza economica. La Giornata Internazionale della Donna ha come obiettivo principale quello di stimolare una riflessione sul ruolo, le conquiste ed i diritti del genere femminile nel mondo.
Nel 1900 una serie di vicende portarono alla rivendicazione dei diritti e dunque alla nascita di una giornata a loro dedicata. In particolare, questa Giornata viene collegata a due avvenimenti storici: la morte, causata da un incendio, di un gruppo di operaie, che stavano scioperando contro le terribili condizioni di lavoro, in un’industria tessile di New York e la protesta delle operaie russe, contro lo Zar, durante la Rivoluzione di febbraio.
Secondo alcuni pareri la ricorrenza dell’8 Marzo è solo una “festa commerciale” priva di significati sociali, civili e umani. Secondo altri non è possibile celebrare tale ricorrenza in un momento storico in cui ancora l’emancipazione femminile è un processo in divenire e in cui la violenza di genere raggiunge picchi inauditi.
È vero, il processo di emancipazione è in continuo divenire. Proprio per questo bisogna riflettere. Anzi, credo proprio che questo sia l’obiettivo primario dell’8 Marzo.
Oggi siamo un passo avanti rispetto a ieri ma un passo indietro rispetto al futuro. I passi da percorrere sono ancora tanti ma, voglio celebrare la Giornata Internazionale della Donna con il sorriso e la speranza, raccogliendo i progressi di quest’ultimo periodo.
Sapete che in un anno sono successe anche tantissime cose positive?
In Danimarca è cambiata la legge: se non c’è consenso è stupro.
La Sierra Leone ha annullato la legge che proibiva alle studentesse in gravidanza di frequentare la scuola.
In Argentina è stato legalizzato l’aborto.
Il Sudan ha abolito le mutilazioni genitali femminili.
In Corea del Sud l’aborto non è più illegale.
La Costa Rica ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
La Scozia ha reso i prodotti mestruali gratuiti per tutti.
Il 2020 ha avuto come protagoniste le donne e le loro rivendicazioni. E grazie a loro possiamo dire di avere qualche diritto in più. Perché insieme si vince.